lunedì 17 giugno 2013

Il comitato ANPI provinciale di Rieti, presenta il primo evento del Coordinamento Antifascista Rieti e Sabina. Dopo i recenti fatti che si sono susseguiti dal 25 Aprile in poi nel capoluogo reatino, insieme ad associazioni ed organizzazioni antifasciste abbiamo deciso di promuovere una tre giorni all'insegna dell'antifascismo e della controinformazione.
Gli incontri si svolgeranno presso la Camera del Lavoro di Rieti in via Garibaldi 174.

Programma:

Venrdì 21:
Ore: 18.30 "ricordando Franca Rame" incontro con l'Avv. Simonetta Crisci

Sabato 22:
ore 18.00 Presentazione del libro "I denti del Drago", incontro con l'autore Saverio Ferrari

Domenica 23:
Ore 18.00 Presentazione del Saggio "Antifà", incontro con l'autore Valerio Gentili.

Ogni sera apericena sociale.

Ora e sempre RESISTENZA!!!

domenica 5 maggio 2013



COMUNICATO STAMPA
della sezione ANPI di Tivoli

Oggetto: atti di vandalismo sul cippo che ricorda Peppino Impastato

Alcuni ignoti questa notte hanno tentato di calpestare la figura di Peppino Impastato, coprendo con scritte infami la stele che la città di Tivoli posò per onorare la memoria del militante comunista siciliano ucciso dalla mafia a Cinisi il 9 maggio 1978.

L’ANPI di Tivoli condanna l’infame gesto ed invita tutti gli antifascisti alla manifestazione che si terrà il 9 maggio 2013 alle ore 18.00 presso la lapide commemorativa sul Lungo Aniene Impastato, per respingere le gravi provocazioni dei cosiddetti “camerati” di Tivoli.

L’ANPI di Tivoli invita tutte le forze politiche antifasciste a condannare l’episodio per isolare e respingere il gesto dei vigliacchi autori che hanno imbrattato la stele perché forse sperano di avere quella legittimità politica che la Storia e la Resistenza gli hanno tolto per sempre.

Vogliamo capire, afferma l’ANPI di Tivoli, se il gesto, che non sembra quello di un mitomane, è in continuità con altri episodi. Siamo al superamento del limite di guardia e, l’ANPI di Tivoli, desidera conoscere i nomi dei mandanti e degli autori autori materiali di questa grave provocazione.
 A tal fine Il segretario dell’ANPI di Tivoli, Claudio Proietti, invita le forze dell’ordine ad avviare le opportune indagini affinché i colpevoli siano individuati e denunciati all’autorità giudiziaria.

L’ANPI di Tivoli invita il commissario prefettizio Alessandra De Notaristefani ad intervenire per ripristinare la lapide ed il suo messaggio autentico e che, posta  a futura memoria dall’amministrazione comunale, ricorda Peppino impastato e tutte le vittime della mafia.


Tivoli 3 maggio 2013                                      il segretario ANPI di Tivoli
                                                                               Claudio Proietti

info:
claudio.tivoli@gmail.com
sez.anpitivoli@gmail.com


giovedì 4 aprile 2013

La magistratura mira acolpire le lotte sociali. Tanti compagni sono inquisiti per manifestazioni,blocchi, resistenza agli sfratti, liberazione di spazi, conflitti sui posti di lavoro, iniziative antirazziste ed antifasciste. A febbraio sono cominciati
i processi contro gli antirazzisti torinesi e i No Tav 
Solidarietà a chi lotta per un mondo di liberi ed eguali, senza galere né tribunali.
Il Gruppo Emma Goldman e il Gruppo Popolo 33, Propongono una serata benefit per i compagni vittime delle repressione in via del Popolo 33 a Fara in Sabina
Ore 20.00 Cena Benefit
Ore 21.00 Incontro con i Comp.
Maria Matteo
Emilio Penna
Antirazzisti e NO-Tav torinesi colpiti dalla repressione.

venerdì 15 marzo 2013

Il Compagno partigiano Renzo Ricci che depone
un garofano rosso sulla tomba di Argo


Il Comitato provinciale e la sezione Edmondo Riva dell'Anpi di Rieti unitamente al gruppo Libertario Popolo 33, ringraziano le associazioni e tutte e tutti quelli che hanno partacipato numerosissimi all'iniziativa che si è svolta il 14 marzo a Rieti dal titolo: "Argo Secondari e gli Arditi del Popolo". Oltre ai doverosi ringraziamente intendiamo ribadire il nostro legame con la nostra storia e l’importanza dell’azione antifascista, sopratutto in momenti di grande incertezza e confusione, tristemente simili per troppi versi a quelli di quegli anni. Lo vogliamo fare anche in risposta a quanti da un lato, si lanciano i sproloqui sulla bontà di fondo del carattere (folcloristico) del fascismo e dei suoi protagonisti, e dall’altro abbozzano tiepide e inefficaci risposte alla propaganda ed all’azione dei fascisti di oggi. Il nostro lavoro continua ed è aperto a tutte tutti coloro che si riconoscono nei valori dell'antifascismo e della resistenza, al fianco di chi lotta per i propri diritti ed in difesa dei lavoratori e delle lavoratrici, dei territori.



giovedì 28 febbraio 2013

Il Comitato Provinciale dell'Anpi di Rieti ed il Gruppo Libertario Popolo 33 organizzano per il 14 marzo un convegno incentrato sulla figura storica di Argo Secondari, anarchico, tra i più valorosi militanti degli "Arditi del Popolo".
Il convegno previsto per le 17 sarà preceduto da un omaggio alla tomba di Secondari presso il cimitero di Rieti.
Interverranno Valerio Gentili, autore del libro "La legione romana degli arditi del popolo"; Roberto Lorenzetti, direttore dell'Archivio di Stato ;Pasquale Grella, studioso del movimento operaio e Renzo Ricci,Presidente dell'Anpi provinciale di Rieti, partigiano della Brigata "D'Ercole Stalin".
Programma

Ore 15.00 Cimitero di Rieti
Omaggio alla tomba di Argo Secondari e deposizione della Corona.

Ore 17.00 Sala conferenze dell'Archivio di Stato di Rieti Viale Canali 7
Convegno dal tema: "Argo Secondari e gli Arditi del Popolo"
Interverranno
Valerio Gentili
Autore del libro "La legione romana degli arditi del popolo"
Roberto Lorenzetti
Direttore dell'Archivio di Stato
Pasquale Grella
Studioso del movimento operaio
Renzo Ricci
Presidente dell'ANPI provinciale di Rieti, Partigioano della Brigata "D'Ercole Stalin"

 Argo Secondari

Argo Secondari nasce a Roma il 12 Settembre 1895. Di estrazione sociale borghese è il quinto di sette figli. Dopo la prematura morte della madre, sebbene giovanissimo, viene fatto imbarcare come mozzo in una nave in partenza per il Sud America, dove, fatte perdere le proprie tracce, vive di espedienti. Tra le varie professioni esercita anche quella di pugile ed entra in contatto con i circoli sovversivi dell’emigrazione italiana. E’ sicuramente questa scuola di vita che forgia il suo carattere barricadero, generoso e ribelle e che, allo scoppio del conflitto mondiale, lo conduce, al pari di molti sindacalisti rivoluzionari a fare ritorno in Italia per arruolarsi -assieme ai fratelli- nella guerra contro gli imperi centrali.
Partito come soldato semplice, durante il conflitto mondiale, raggiunge il grado di tenente del battaglione Studenti degli Arditi. Decorato con tre medaglie -due di bronzo e una di argento- al valor militare, nel dopoguerra è uno dei fondatori dell’Associazione tra gli Arditi.
Nel luglio 1919 pianifica, di concerto con elementi anarchici e repubblicani, un tentativo insurrezionale che dal Forte di Pietralata si sarebbe dovuto estendere ai quartieri popolari della capitale.
Ma il piano fallisce e i congiurati arrestati. S. riesce a sfuggire alla cattura e dopo un breve periodo di latitanza sui monti vicino Bevagna viene arrestato mentre cerca di espatriare in Svizzera. Grazie ad un’amnistia, torna libero nel marzo del ‘20. Due mesi dopo, in maggio, è il principale promotore, in seno alla sezione romana dell’Ass. Arditi, dell’espulsione dal direttivo degli Arditi legati alle correnti politiche d’ordine e reazionarie (fascisti e nazionalisti).
A più riprese S. cerca di far scendere in piazza gli Arditi romani al fianco dei lavoratori in occasione delle agitazioni del “Biennio rosso” ma nel complesso i suoi tentativi falliscono. S. si dimette da ogni carica direttiva. La sua figura riemerge prepotente dalle ceneri dell’arditismo l’anno successivo, nel pieno dilagare dello squadrismo fascista. E’ infatti S. che, di concerto con gli Arditi Piccioni e Baldazzi -legati ad un’altra associazione la “Fratellanza tra gli Arditi d’Italia”- e l’anarchico interventista Attilio Paolinelli- fonda, negli ultimi giorni del Giugno 1921, gli Arditi del Popolo:la prima milizia paramilitare della classe operaia
Estromesso, nell’ottobre dello stesso anno, dall’associazione da lui stesso fondata, a causa dei dissidi con l’ala dell’organizzazione legata ai partiti e alla politica, S. cerca, senza riuscirvi, di raccogliere nuove forze attorno ad un nuovo progetto di milizia antifascista.
Nell’ottobre del ‘22, nei giorni della marcia su Roma, S. viene aggredito sotto casa da una squadraccia di fascisti, tutti armati di bastone. Nella lotta furibonda egli, coraggioso ma solo, viene più volte colpito alla testa da violente bastonate. Dall’aggressione non si riprenderà più. Trasferitosi col fretello a Camerino, nel 1924 viene internato dalle autorità fasciste nel locale manicomio criminale. Traferito, in seguito, in quello di Montefiascone e, definitivamente, in quello di Rieti. Sepolto dalla vendetta dello stato fascista tra le mura del sanatorio della cittadina laziale, S. trova la morte, dopo 17 anni di internamento coatto, il 14 marzo 1942.